Tab Article
"Scoloriscono, accanto alle scarse pagine, i profluvi di altri 'poeti' del suo secolo. (...) Uno 'scalpellino', si definisce Roberto Furlan, con metafora rinascimentale. Il suo lavoro è di tutto rispetto, scandaglia la poesia di Cristina Campo cercando di evitare gli stereotipi e soprattutto di barare, scrivendo in modo elusivo di chi dell'elusione ha fatto un'arte. Questo libro si doveva infatti intitolare Contro Cristina Campo, contro quelle modalità sospirose e allusive di certa scrittura intorno a Cristina Campo e ai suoi amici. Furlan non è tipo da allusioni: la sua intelligenza pulita, l'onestà di una ricerca che trova molto più di quanto infine dica, la caparbietà che ha superato tante fatiche e tante notti, tutto questo ha prodotto un lavoro che non ha precedenti, uno studio su Cristina Campo che non fa il verso a Cristina Campo. Imperdonabile, direbbe lei, ed è il miglior complimento che ci si potrebbe attendere da Vittoria Guerrini. O Puccio Quaratesi. O Cristina Campo, sì insomma lei." (Dalla prefazione di Maria Bettetini)